Essere volontari al Cottolengo

Durante uno dei miei primi pellegrinaggi a Lourdes la Provvidenza mi ha fatto un bellissimo regalo: tra i miei compagni di viaggio c’era una suora del Cottolengo di Torino, che ricordava i suoi cinquant’anni di vita religiosa, e con lei un’altra suora che per la prima volta partecipava ad un pellegrinaggio al Santuario. Per lei tutto era novità, le funzioni religiose, la processione Eucaristica e la fiaccolata serale, con tanti ammalati e tanti giovani che li aiutavano spingendo le loro carrozzine. La suora mi parlava con tanto amore del suo servizio presso la Piccola Casa, tra persone disabili e bisognose di assistenza. È sempre stato un mio desiderio di poter aiutare i bisognosi però, data la mia situazione di lavoratrice dipendente in un’azienda, non potevo seguire gli ammalati ma cercavo qualche altra attività compatibile con i miei orari di lavoro.

La suora, sentita la mia richiesta, mi invitò ad aiutarla nel suo compito di responsabile della biblioteca interna del Centro di Formazione, frequentata dagli studenti universitari, per la schedatura dei libri.

Accettai volentieri quell’invito e ci demmo appuntamento al nostro ritorno a Torino.

Tuttora amo molto il mio lavoro in biblioteca, il silenzio del luogo, l’impegno e la concentrazione di coloro che entrano per studio.

Qualche anno dopo il Direttivo dell’Associazione Volontariato mi ha proposto di prestare anche servizio di accoglienza volontari in segreteria alcuni giorni la settimana.

Gli ammalati non sono a mio diretto contatto, però mi sento loro vicina, convinta di essere ugualmente utile anche con mansioni diverse.

Dopo tanti anni di frequentazione mi sento pienamente realizzata e orgogliosa di appartenere a questa grande famiglia nello spirito cottolenghino.

Così sono e mi chiamo Anna Maria Fiorito.

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